David Tracey scrisse che il guerrilla gardening è "autonomy in green". Non abbiamo un codice deontologico, un albo professionale, un manifesto, un imprecisato insieme di prescrizioni e proscrizioni. Facciamo ciò che facciamo per le ragioni più disparate.
Noi della Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi amiamo la varietà di repertori d’azione e attitudini che il guerrilla gardening permette. Ammettiamo senza problemi la nostra scarsa competenza in ambito botanico, il fatto che abbiamo appreso quel che sappiamo per lo più affondando le mani nella terra e sbagliando.
Se possibile improvvisiamo, sovvertendo l’idea berica di aiuola. Alla base di questo approccio c’è il desiderio di interagire con lo spazio e con chi lo abita esprimendo al contempo la nostra brama di demenzialità.
Un libro pregevole che consigliamo a chiunque voglia darsi al guerrilla gardening o alla più generica esplorazione dello spazio urbano è "The Guerilla Art Kit" dell’illustratrice americana Keri Smith. Si tratta di un vero e proprio manuale attraverso il quale apprendere svariate tecniche di street art (compreso il guerrilla gardening e i graffiti di muschio) ed affinare l’arte dell’ascolto e dell’interazione con il nostro quartiere o la nostra città.
“Modern culture with its overwhelming wealth of advertising, mass media, and mass communication often teaches us to tune out, or disconnect, because there is a limit to how much information we can process on a given day. In many cases we have no choice about the quantity or quality of what we take in. In a urban environment it becomes necessary to form a direct connection with the landscape, with aspects of the natural world, or with a greater community. Creating street art is one way to foster that connection. By adding to the landscape I am reclaiming it as my own – I am now an active participant in how it operates and a partial creator of its complex language.” (pg. 9 e 10)
Il volume è consultabile per intero su Google Books.
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